martedì 21 ottobre 2008

Il problema dei licenziamenti nell'era del Web 2.0

Avreste mai pensato che l'attuale crisi finanziaria americana potesse essere un'opportunità per le aziende? Questo è quanto afferma Michael Arrington di TechCrunch. Secondo lo statunitense tale situazione "è un'opportunità unica per liberarsi dei rami secchi", poichè la crisi farebbe da parafulmine nei confronti di una eventuale attenzione negativa della stampa. “Fino agli anni ’90, le società potevano mandare a casa i propri lavoratori senza paura di una cattiva pubblicità a meno che non fossero aziende di grandi dimensioni con tagli massicci, Nessun giornale si sarebbe mai occupato di una giovane start up che cacciava un terzo dei suoi dipendenti", scrive Arrington. "Ma in quest’epoca in cui ognuno è un editore, basta un secondo perché un impiegato licenziato scriva un messaggio su Twitter o lo pubblichi su un blog e la voce si diffonda su tutta la Rete. Un’impresa che licenzia i suoi dipendenti viene automaticamente identificata come perdente, non riesce più a ottenere articoli positivi sulla stampa, è impossibilitata ad assumere talenti e a chiudere accordi per nuovi finanziamenti. Almeno era così fino a oggi. Le imprese che hanno licenziato qualcuno la scorsa settimana, se la sono cavate generalmente con una pacca sulla spalla e con i complimenti per essere economicamente prudenti”.


[via LaStampa.it]

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