martedì 15 gennaio 2008

Adobe, Omniture e l'importanza di essere trasparenti!

Oggi affronterò un caso che dimostra come nell'era di internet e dei blog, sia fondamentale guardarsi intorno e, soprattuto, essere trasparenti! Parlerò di Uneasysilence e di come ha costretto Adobe a tentare di chiarire alcuni suoi comportamenti.

Tutto ebbe inizio il 26 dicembre scorso quando, in un post dal titolo "Lies lies and Adobe Spies", il blog Uneasysilence denunciava un fatto insolito: lanciando alcune applicazioni del pacchetto CS3 di Adobe, il programma si connetteva a quello che apparentemente era un indirizzo IP, ma che in realtà era un sito internet (192.168.112.2O7.net ), di proprietà della Omniture, società che si occupa di analisi dei comportamenti sul web. Un probabile tentativo di spiare gli utenti, dunque, e col passare del tempo si moltiplicano post e commenti sull'argomento.

Due giorni dopo il lancio del sasso nello stagno John Nack, dipendente di Adobe, scrive un post dove tenta di chiarire la posizione della sua azienda. Dopo aver affermato che alcune persone approfittano dei periodi in cui i dipendenti non sono negli uffici per infangare i nomi delle società, Nack dichiarava che quel collegamento serviva soltanto per i video di benvenuto, il download di notizie ed offerte speciali ed altri dettagli di poco conto.

I commenti al post non sono stati molto comprensivi nei confronti della società, colpevole, secondo i lettori, di aver mascherato volutamente l'url in questione per celarlo agli occhi degli utenti. Così John Nack ha pensato bene di scrivere un nuovo post la sera stessa, nel quale ringraziava quanti erano intervenuti e, con un tono meno ironico, affermava di comprendere le perplessità della gente e di non sapere il perchè del nome dato al server. Una frase su tutte è molto indicativa: "Anche se, in definitiva, il comportamento è innocuo, è importante essere trasparenti".

L'8 gennaio arriva una risposta ufficiale da parte di Adobe, la quale pubblica una nota sul proprio sito internet. In essa viene specificato che le informazioni raccolte dalla chiamata al server 192.168.112.2O7.net riguardano soltanto ora, software e versione dello stesso, utili per migliorare il servizio. Inoltre, Adobe ammette la stranezza dell'indirizzo in questione e dichiara che collaborerà con Omniture per risolvere il problema, oltre a dare informazioni su come disattivare l'accesso al server.

Lo stesso giorno, è ancora Nack a cercare di rispondere alle domande più frequenti degli utenti, anche se non ha una risposta a quella più importante, posta fino allo sfinimento dai visitatori: perchè quell'url tanto simile ad un indirizzo IP?!

Intanto anche Omniture dice la sua.

4 commenti:

Paolo ha detto...

Ops... che differenza sostanziale c'e' fra Omniture (Site Catalyst) e Google Analytics? Perche', a ben vedere, anche su questo blog si spierebbero gli utenti :-)

(..._uacct = "UA-1737455-1";urchinTracker();...)

alessandro ha detto...

Non c'è una domanda di riserva?! ;P

Paolo ha detto...

Non c'e' bisogno, visto che la domanda era retorica :-) quindi, marzullianamente mi rispondo da solo! Quali differenze? Poche! Sostanziali? No, per gli epigoni della privacy. I quali, nell'uno e nell'altro caso, secondo me hanno poco da temere.

alessandro ha detto...

Concordo con te. Tuttavia quello che a molti non è andato giù è stato il (presunto) tentativo di celare il link. In questo modo si perde fiducia..