Gli argomenti trattati nei corporate blog possono essere di svariata natura. La scelta è nella mani delle aziende, le quali possono pensare di aprire blog monotematici o blog in cui si raccontano a 360 gradi. Nel caso in cui si opti per la seconda scelta, non esiste una formula magica che ci indichi come mischiare al meglio i temi dei post, indicando quante “gocce” di prodotti e quanti “grammi” di eventi mettere, o consigliando se aggiungere “un pizzico” di campagne sociali o storie del personale “quanto basta”. Una cosa però è certa, ogni post avrà, sul lettore, un impatto differente, che potrà indurlo a cambiare o rafforzare il proprio parere sull’azienda. La scelta dei temi, dunque, non è da sottovalutare. Sarebbe bello entrare nella mente del lettore e sapere di cosa vorrebbe che si parli, e qualcuno ci sta pure provando, ma dei meeting settimanali possono essere sufficienti.
Il tema più gettonato nei blog aziendali sembra essere quello dei prodotti e, probabilmente, anche il più ambito da parte dei lettori. Tornando a quello che ormai è diventato il nostro caso di studio, il blog di Google Italia, ad esempio, è interessante notare come i post che hanno ricevuto un numero maggiore di trackback, ovvero che hanno ottenuto un numero maggiore di link nella blogosfera, sono proprio quelli attinenti ai prodotti [1]. Tuttavia, questo non vuol dire che si debba parlare solo di questo! Ogni azienda ha un appeal differente e la scelta su cosa leggere e cosa no spetta al lettore.
Il tema più gettonato nei blog aziendali sembra essere quello dei prodotti e, probabilmente, anche il più ambito da parte dei lettori. Tornando a quello che ormai è diventato il nostro caso di studio, il blog di Google Italia, ad esempio, è interessante notare come i post che hanno ricevuto un numero maggiore di trackback, ovvero che hanno ottenuto un numero maggiore di link nella blogosfera, sono proprio quelli attinenti ai prodotti [1]. Tuttavia, questo non vuol dire che si debba parlare solo di questo! Ogni azienda ha un appeal differente e la scelta su cosa leggere e cosa no spetta al lettore.
Note
[1] Eccezion fatta per il post in cui si avvertiva dell'apertura dei commenti, vero leader con 19 trackback.
4 commenti:
Ciao Alessandro !
Trovo il tuo ragionamento interessante - l'argomento "cosa scrivere sul blog" è caldo: tutti ne parlano di blog, tutti li trovano interessanti ma poi all'atto pratico quando bisogna sedersi per scrivere non c'è chi lo vuole fare oppure non ci sono le risorse umane per farlo ed il blog diventa un altro giocattolo tecnologico destinato a raccogliere polvere virtuale.
Questo è un primo ragionamento.
Se poi andiamo nello specifico penso che si debba ripensare strategie ed approccio e rassegnarsi all'idea che una volta aperta l'azienda all'esterno ci saranno oneri ed onori :)
Ciao Sante, grazie per la visita! :)
Qualche giorno fa, sul blog di Massimo Mantellini qualcuno diceva "meglio un blog mai nato che uno abbandonato!". Se poi parliamo di un blog aziendale difficilmente questa posizione è attaccabile!
Un piano strategico alle spalle dell'iniziativa direi che è obbligatorio, pena la possibilità di subire gravi danni per quanto riguarda immagine e reputazione.
Alla tua ultima affermazione aggiungerei che se l'azienda non apre la porta all'esterno, la possibilità che questa sia forzata da fuori è tutt'altro che remota! :)
Caro Alessandro,
Che il tema dei corporate blog siano i prodotti mi lascia perplesso, probabilmente ti riferisci a quelli delle aziende manifatturiere nel caso di imprese di servizi [i cui corporate blog sono complesivamente ben più numerosi] l'approccio mi pare complessivamente distinto.
Parlare di prodotti a mio avviso è, perlomeno, banale a meno che non si voglia fare co-engineering degli stessi.
Personalmente scegleirei una issue e la svilupperei.
Ciao.
Pier Luca Santoro
Ciao Pier Luca, bentornato! :)
Scegliere un tema e svilupparlo è un'ottima soluzione, ma nel post mi riferivo a quelli che Lewis ha definito Company Blog: un blog, tanti argomenti. Questi ultimi poi, come ho sostenuto (non chiaramente, lo ammetto!) alla fine del post, e come fai notare anche tu, dipendono dal tipo di azienda.
A presto. :)
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