venerdì 13 luglio 2007

Chi fa da sè.. si becca la denuncia!

Da sempre la blogosfera risponde in maniera decisa alla scarsa eticità di alcune strade intraprese dalle aziende per sfruttare a proprio vantaggio le dinamiche della rete. Nei mesi scorsi hanno tenuto banco le critiche ai fake blog e quelle, ancora più aspre, alle trovate "geniali" di PayPerPost. Nel primo caso, l'azienda crea un blog fittizio, attraverso il quale promuovere subdolamente i propri prodotti. Nel secondo, l'azienda paga dei blogger perchè ne parlino se ne parlano bene.
A quanto pare, esiste una terza strada e l'ha percorsa John P. Mackey. L'amministratore delegato di Whole Foods Market, primo rivenditore di prodotti biologici in America, ha pubblicato per ben sette anni, con lo pseudonimo di Rahodeb, commenti negativi sull'operato della concorrente Wild Oats Markets, su Yahoo Finanza. Mackey ha dichiarato di non averlo fatto in cattiva fede, ma la recente acquisizione della WOM da parte della WFM rende molto più critica la sua posizione. Intanto, la Federal Trade Commission lo ha denunciato per "turbativa di mercato". Quando impareranno...?!

2 commenti:

yoriah ha detto...

Sempre a proposito di payperpost, la notizia più recente è che l'azienda ha incassato altri 7 milioni di dollari di finanziamenti, segno che gli opratori del mercato si sentono a loro agio lavorando con chi, di fatto, compra le recensioni dei blogger. Vecchie logiche applicate a nuovi media.
http://tinyurl.com/2umbts

Solo una precisazione: PPP non paga i blogger perchè parlino bene dei prodotti, ma SE parlano bene dei prodotti. C'è un prodotto da recensire, lo si propone al blogger che è libero di giudicarlo bene o male, ma lo si paga solo nel primo caso. Dunque non si impone un giudizio positivo, ma in ultima analisi lo si determina indirettamente.

Il che, oltre ad essere legale, mi sembra ancora più astuto e "diabolico".

alessandro ha detto...

Grazie Alessio per il tuo intervento. Avevo letto la notizia ieri sera, proprio sul tuo blog! :)

Pagare è sicuramente più semplice che costruirsi una reputazione col sudore della fronte. Tuttavia, credevo che l'obbligo di etichettare il post come "incoraggiato" da PayPerPost tenesse lontane le aziende. Questi investimenti mi stanno facendo cambiare idea. Non resta che confidare nella buona fede dei blogger..!

Per quanto riguarda la precisazione.. davvero sottile! Segna il confine tra il "non etico" e, come dici tu, il "diabolico".. ;)
Segnalarlo nel post renderà ancor di più l'idea..!

Ciao!