Circa un anno fa, nella disperata ricerca di un caso aziendale da inserire nel mio progetto di tesi, lanciai un appello sul blog di Mauro Lupi. Risposero parecchie persone, chi direttamente sul blog, chi tramite e-mail. Uno di loro era Stefano Hesse, responsabile delle relazioni esterne di Google 
Italia. Presi la palla al balzo e andai a Milano per parlare un po' con lui. Non avevo ancora molta confidenza con l'argomento blog e non feci tante domande. Una di queste riguardava l'assenza dei commenti nel blog di Google Italia. Stefano mi disse che in quel momento non era molto importante questo aspetto, in quanto era possibile commentare i post in modi alternativi:
Italia. Presi la palla al balzo e andai a Milano per parlare un po' con lui. Non avevo ancora molta confidenza con l'argomento blog e non feci tante domande. Una di queste riguardava l'assenza dei commenti nel blog di Google Italia. Stefano mi disse che in quel momento non era molto importante questo aspetto, in quanto era possibile commentare i post in modi alternativi:- tramite i trackback, ovvero linkando il post in questione in un post di commento nel proprio blog, comparendo così nel blog di Google Italia
- inviando una mail
- discutendo degli argomenti trattati nei gruppi di Google
Aggiunse inoltre che l'omissione dei commenti non era dettata da direttive provenienti dalla sede centrale del colosso americano e che stavano valutando questa opzione.
Non so perchè, ma non gli credetti. Pensavo che fosse proprio una direttiva proveniente da Larry Page e Sergey Brin. Mi sbagliavo!
Oggi, proprio dal blog grazie al quale ho potuto parlare con Stefano Hesse, vengo a sapere dell'apertura dei commenti sul blog di Google Italia. Una scelta senz'altro coraggiosa, una scelta giusta.
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